Giovani scultori attorno ai sassi
Paolo Mauri
Matera – “Periplo della scultura contemporanea 2″ s’intitola la mostra, allestita nelle chiese rupestri dei sassi materani, promossa dal Comune e dal Circolo La Scaletta (a cura di Giuseppe Appella, Pier Giovanni Castagnoli, Fabrizio D’Amico), destinata all’opera di una generazione di scultori italiani nati fra la metà degli anni Cinquanta e i primi Sessanta: alcuni come Nunzio, o come Habicher o Calmieri, già pienamente affermati sul palcoscenico internazionale; molti altri giovani e giovanissimi come MariaLuisa Tadei (Rimini), il ‘romano’ Adrian Tranquilli (Melbourne, 1966) o il ‘torinese’ Saverio Todaro (Berna, 1970). Un primo Periplo fu organizzato a Matera nel 1988, e raccoglieva artisti, già allora affermatissimi, usciti per lo più dal poverismo dell’astrazione per dir così classica degli anni cinquanta.
Questa nuova indagine tenta di ravvisare la persistenza del linguaggio antico della scultura in anni volti a pensieri diversi sull’arte che, anche ma non solo con l’adozione di nuove tecnologie e prassi operative, alimentano un dubbio sulla vitalità, oggi, della nozione stessa di cultura.La risposta che esce da questo consesso di tredici giovani artisti è molto forte e autorevole, aiutata ma non certo unicamente determinata dal fascino dei luoghi.
Due linee prevalenti sembrano emergere dal panorama oggi offerto: l’una ragionante soprattutto sull’idea di scultura come commento, sonda e verifica spaziale; l’altra implicata con un immaginario legato all’archetipo, alla parola capace di evocare la forma, alla contaminazione dei materiali, ad un idea germinante di organico.
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