Grandi mostre nei Sassi di Matera: ecco l’edizione 2000
Matera – Si inaugura oggi alle ore 19, l’edizione del 2000 delle “grandi mostre nei Sassi di Matera”.
Dal 1978 le chiese rupestri della Madonna della Virtù e di San Nicola dei Greci hanno ospitato le antologiche di Consagra, Melotti, Martini, Cambelotti, Andrea Cascella, Fazzini, Matta, Dilani, Andreotti, Satanislav Kolibal e le Biennali di Scultura contemporanea dedicate all’America e all’Italia. Dodici anni dopo il primo Periplo della Scultura Contemporanea (Anselmo di Teana, Icaro, Kroke, Lorenzetti, Mattaci, Nagasawa, Spagnolo, Trotta, Uncini e Zorio), gli stessi critici di allora, Giuseppe Appella, Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D’Amico, compongono un nuovo Periplo della Scultura Contemporanea, con la presenza di artisti delle generazioni che si sono susseguite: Roberto Almagno (Equino 1954), Giovanna Bolognini (Mapello di Bergamo 1955), Giacinto Cerone (Melfi 1957), Giuliano Giuliani (Ascoli Piceno 1954) Eduard Habicher (Malles Venosta 1956), Claudio Calmieri (Roma, 1955), Ernesto Porcari (Latina 1951), MariaLuisa Tadei (Rimini), Alberto Timossi (Napoli 1965), Savero Todaro (Berna 1970), Adrian Tranquilli (Melbourne 1966) e Luisa Valentini (Torino 1954), che danno conto delle condizioni attuali della ricerca plastica, delle inedite soluzioni accettate con la commistione di altri linguaggi, pur nell’ostinata fedeltà alla propria tradizione artigiana, all’onestà dell’operazione manuale, allo spirito d’officina. Una mostra dunque, che torna a guardare alla scultura italiana di una generazione: ancora una volta senza pretendere che da questo sguardo scenda una registrazione esaustiva sulla situazione della nostra ricerca plastica, neppure ristretta alle sue sole emergenze qualitative, ma ancora, nella convinzione che una indagine di tal fatta, guidata dal solo metro dell’autenticità delle singole esperienze oggi qui chiamate ad incontrarsi e dialogare, possa rivelarsi atta a sufficiente a registrare il modo più significativo dell’evolversi di un lavoro che, pur con consapevole problematicità, si continua a definire ‘scultoreo’. Invece, nella rinnovata sede del Circolo La Scaletta verrà ordinata, a cura di Giuseppe Appella, la mostra “Scheiwiller e la Scultura”, omaggio all’ingegno fertile di un raffinato editore e critico d’arte, scomparso il 17 ottobre dell’anno scorso, che anche nelle arti plastiche riconosceva la poeticità come categoria assoluta.
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